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"Non siamo noi a creare la storia, ma è la storia a creare noi" (Martin Luther King ).

Perché proporre una rilettura della storia? Perché la storia è il più bel romanzo che sia mai stato scritto; se rivista, partecipata nel modo giusto, ci può coinvolgere ed appassionare, può persino insegnarci qualcosa.

Va riletta però in un modo diverso, più aderente allo spirito che la anima; troveremo allora situazioni, personaggi, episodi vicini, in forma inattesa, alla nostra realtà. Faremo domande ed avremo risposte o ci nasceranno nuovi dubbi, troveremo forse qualche scintilla di verità.

La Storia riletta da Mauro Lanzi Mauro Lanzi

    • History

"Non siamo noi a creare la storia, ma è la storia a creare noi" (Martin Luther King ).

Perché proporre una rilettura della storia? Perché la storia è il più bel romanzo che sia mai stato scritto; se rivista, partecipata nel modo giusto, ci può coinvolgere ed appassionare, può persino insegnarci qualcosa.

Va riletta però in un modo diverso, più aderente allo spirito che la anima; troveremo allora situazioni, personaggi, episodi vicini, in forma inattesa, alla nostra realtà. Faremo domande ed avremo risposte o ci nasceranno nuovi dubbi, troveremo forse qualche scintilla di verità.

    La caduta del nazismo - Parte VI

    La caduta del nazismo - Parte VI

    Dopo la caduta del ponte di Remagen, le porte della Germania si aprirono davanti agli alleati; iniziava la corsa a Berlino, alla quale però gli americani rinunziarono ben presto per decisione di Eisenhower, che, con un suo messaggio personale, informò Stalin che il suo esercito non intendeva entrare a Berlino. Questa decisione getterà tutta l’Europa orientale nelle braccia di Stalin.

    • 20 min
    La caduta del nazismo - Parte V

    La caduta del nazismo - Parte V

    Nella primavera del’45 l’offensiva degli alleati sul fronte occidentale rischiava di arrestarsi davanti ad un ostacolo praticamente insuperabile, se non a costo di gravi perdite, il fiume Reno, di cui i tedeschi in ritirata avevano fatto saltare tutti i ponti. In forma inattesa, e sorprendente anche per loro, gli americani si trovarono di fronte, a Remagen, ad un ponte ancora intatto, il ponte Ludendorff; per la conquista e la difesa di questo ponte gli americani scrissero pagine di autentico eroismo, ma ne valse la pena; il passaggio a Remagen aprì agli americani le porte della Germania.

    • 17 min
    La caduta del nazismo - Parte IV

    La caduta del nazismo - Parte IV

    La distruzione di Dresda, ad opera di bombardieri inglesi ed americani nel Febbraio ’45, fu uno dei più inutili e tragici misfatti compiuti dagli Alleati nel corso dell’ultima guerra mondiale. Dresda era città d’arte, nota come la ”Firenze sull’Elba”, non rivestiva alcun interesse strategico o militare, niente giustificava il massiccio bombardamento cui fu sottoposta e, quindi, la sua totale distruzione. Tremende anche le conseguenze in termini di perdite umane; la città era divenuta nei mesi tra fine ’44 e inizio ‘45 un centro di raccolta dei disperati in fuga dalla Prussia Orientale per sottrarsi alle violenze sovietiche; nella tempesta di fuoco generata dalle bombe incendiarie inglesi e americane, per quei disgraziati, non ci fu scampo; si è parlato di oltre 250.000 morti, nessuno conosce il numero esatto di quelle povere vittime.

    • 11 min
    La caduta del nazismo - Parte III

    La caduta del nazismo - Parte III

    L’offensiva sulle Ardenne, voluta da Hitler nella speranza di respingere  gli Alleati o addirittura di ributtarli in mare, era stata condotta con un ampio impiego di divisioni distolte dal fronte russo; l’offensiva era fallita, come visto, ma le conseguenze peggiori si verificarono a nord, dove i russi travolsero senza eccessive difficoltà le difese tedesche sguarnite, costringendo i nemici ad attestarsi sul fiume Oder.
    La precipitosa ritirata della Wehrmacht lasciò scoperto il fianco orientale di regioni tedesche da secoli, la Prussia Orientale e la Pomerania; qui si consumò una tragedia di dimensioni bibliche, tra stupri, massacri, vani tentativi di fuga: milioni di tedeschi furono costretti ad abbandonare le loro case, la loro terra in una operazione di pulizia etnica condotta dai russi con ferocia e sadismo senza precedenti.

    • 20 min
    La caduta del nazismo - Parte II

    La caduta del nazismo - Parte II

    Dopo lo sbarco in Normandia è come se gli Alleati fossero stati sorpresi dalla portata stessa del loro successo; non avevano piani operativi per la prosecuzione del conflitto alle frontiere tedesche, soprattutto non avevano comandanti capaci di sfruttare in modo adeguato le opportunità, che in quel fatidico settembre si presentavano loro, per la disparità delle forze in campo. Così, sia pure con forze esigue, i tedeschi riuscirono ad arginare l’avanzata, prima degli inglesi ad Arnhem, poi degli americani sul Reno. Ma una sorpresa ancora più amara attendeva gli americani nel dicembre di quell’anno; sfruttando il vantaggio della posizione centrale, Hitler trasferì nel massimo segreto venti divisioni dal fronte russo sul fronte occidentale, scatenando un attacco devastante contro gli avamposti americani: l’obiettivo dichiarato di Hitler era un’altra Dunkerque, voleva ributtare gli alleati in mare. Se il progetto fallì, fu dovuto anche all’eroica resistenza di un piccolo caposaldo, Bastogne.

    • 36 min
    La caduta del nazismo - Parte I

    La caduta del nazismo - Parte I

    La prossima ricorrenza dell’ottantesimo anniversario dello sbarco in Normandia (6 Giugno 1944) ha suggerito questa ricostruzione degli eventi che portarono alla caduta del nazismo. Dopo lo sbarco, malgrado la trionfale e, in forma inattesa, rapidissima, liberazione del suolo francese, la guerra non era affatto conclusa; la tenacia dei difensori tedeschi e gli errori dell’Alto Comando Alleato furono la causa di mesi e mesi di durissimi scontri che coprirono di sofferenze e di sangue ogni palmo di terra, ogni kilometro di avanzata, fino alla caduta di Berlino ed alla fine del nazismo. A quei tragici eventi, anche in parte poco conosciuti, è dedicato questo ricordo, cominciando dalla battaglia per il ponte di Arnhem.

    • 27 min

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