Terzo triumviro del regime dogocratico instaurato dal 2003 con Jake La Furia e Don Joe, Guè Pequeno (Cosimo Fini, nato a Milano nel 1980) è un’icona dell’hip-hop italiano, che come pochi ha saputo tradurre in lingua madre il connubio artistico e imprenditoriale dei big d’oltreoceano, firmando per Def Jam, fondando un’etichetta e lanciando un brand di moda. Le prove per la carriera solista inizia a farle in piena era Club Dogo, con EP e mixtape che pongono le basi per Il ragazzo d’oro (2011), da lui stesso percepito ancora come progetto parallelo, tappa intermedia verso la realizzazione di Bravo ragazzo: a distanza di soli due anni, l’MC dimostra di aver trovato la propria voce e di possedere uno sguardo globale, che gli consente di anticipare la trap melodica foderata di auto-tune, inserendola in un bilanciamento tematico di egotrip e introspezione. Dal fruttuoso sodalizio con Marracash in Santeria (2016) al riflessivo Mr. Fini (2020), il talento innato per le rime acuminate, lo spirito di adattamento metrico e l’incrollabile fede nella libertà espressiva sono il fil rouge nella produzione di un Sinatra dello storytelling, figura a tutto tondo della scena in grado di assicurarsi pionieristicamente collaborazioni con colleghi stranieri o di metabolizzare le sonorità emergenti, senza rinunciare al rap duro della saga Fastlife in coppia con DJ Harsh.